Passa ai contenuti principali

the smile

"Considerazione del giorno"



In ufficio, si sa, la vita non è certo facile.
Siamo obbligate ad affrontare quantità di lavoro immense, più o meno improvvise, in qualsiasi condizione. Essere pronte a tutto è una nostra prerogativa, e di sicuro non ci tiriamo mai indietro, sempre con il sorriso stampato in viso.
Ma vogliamo parlare di quei giorni in cui proprio ci vediamo nero, e sorridere ci riesce così difficile che persino il più complesso dei compiti al confronto ci sembra una passeggiata?
Ammettiamolo, in quei casi sorridere è proprio uno stress, e la novità è che è stato anche dimostrato quanto sia dannoso.
Difatti, secondo uno studio di un gruppo di psicologi della Michigan State University, pubblicato sull’Academy of Management Journal, il sorriso forzato o finto, così spesso esibito in ufficio sia con eventuali clienti che con colleghi e superiori, può portare chi lo fa ad un vero e proprio crollo nervoso ed emotivo, poiché lo sforzo per esibirlo è molto più grande di quanto appaia.
Il sorriso infatti non è altro che la risposta allo stimolo proveniente dalla nascita di un’emozione, in questo caso della felicità, della gioia o della gratitudine. Il nostro corpo è “abituato” fin dalla nascita a rispondere a questi stimoli e a trasmetterli tramite azioni esterne così come allo stesso tempo è abituato a effettuare azioni interne del tutto spontanee, imprevedibili e naturalmente incontrollabili.
Il che significa, in poche parole, che non è possibile riprodurre a tutti gli effetti un sorriso o, meglio, l’emozione che sta dietro ad un sorriso: possiamo simularla, anche apparentemente bene se vogliamo, ma sarà sempre una brutta copia che manca di tutte le risposte dell’organismo interno.
Conseguentemente, la ripetuta riproduzione di una risposta che manca dei processi interni, come il sorriso, provoca danni cognitivi e un calo sempre più profondo dell’umore, che nel peggiore dei casi conduce all’esaurimento nervoso.
Dulcis in fundo, saremmo proprio noi donne a essere più soggette alle conseguenze del finto sorriso, giacché “costrette” per via del nostro sesso a mostrare più dei colleghi uomini le reazioni emotive.
Morale della favola? Più sorridiamo, più crolliamo, e anche i compiti e le relazioni più elementari diventano insormontabili.
Il modo di risolvere il problema esiste: mostrare il proprio umore. Meglio trasmettere quello che si ha dentro, piuttosto che crollare definitivamente, anche a costo, ogni tanto, di sentirci prendere in giro per via del nostro muso lungo.
Non siete d’accordo?

Caterina Damiano (The Woman.it - Il giornale delle donne)

Post popolari in questo blog

L'uomo che amava le donne

da "L'uomo che amava le donne" di François Truffaut "Proprio il giocare insieme a Ginette mi fece rendere conto che la compagnia delle donne mi era indispensabile. Se non la  loro compagnia, in ogni caso, la loro vista. Per me niente è più bello da guardare di una donna che cammina con il vestito o la gonna ondeggianti al ritmo dei passi. Alcune vanno in fretta verso una meta, forse un appuntamento. Altre, al contrario, passeggiano con aria indolente. Altre ancora sono così belle viste di spalle, che ritardo il momento di arrivare alla loro altezza per non restare deluso. Per la verità non sono mai deluso perchè quelle belle di dietro e brutte di faccia mi infondono una sensazione di conforto, visto che purtroppo non si possono avere tutte. Sono migliaia, ogni giorno, a camminare per le strade...Ma chi sono tutte queste donne? Dove vanno? A quale appuntamento? Se hanno il cuore libero il loro corpi sono disponibili: e mi pare di non avere il diritto ...

I close my eyes

And you don't leave my mind... Playlist Asa - So Beautiful http://www.youtube.com/watch?v=W4ljI2SPoYo Beautiful is your name Wonderful is what you are to me It's you I see in my dreams Moddi - Smoke http://www.youtube.com/watch?v=R7c1P-NPOpM Cause my brain tells me you're dangerous, and my belly says you're just too hard to find Moloko - Familiar Feeling (Acoustic Sexy Session) http://www.youtube.com/watch?v=asTeQKsOu2g I saw, your face  Some place  I felt this feeling before  Is it deja vu?  Do I somehow know you?  Morcheeba - Undress me now http://www.youtube.com/watch?v=EMBYwI1Ucqs Using your mind Imagine our skin Joined at the hip Joined from within By using your eyes You?re freezing my frame Watching our clothes burst into flames Sarah Jaffe - Pretender http://www.youtube.com/watch?v=AiKwLRrMZac here's your chance  i give you what you want  i am a giver  Ane Brun - To let myself go http://www.youtube.com/watch?v=sZjhdM1QSAk To let mys...

Frida: l'angoscia e il dolore.

"L'angoscia e il dolore. Il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere." Frida Kahlo Magdalena Carmen Frida Kahlo y Calderón ( Coyoacán , 6 luglio 1907 – Coyoacán , 13 luglio 1954 ) Fu una pittrice dalla vita quanto mai travagliata. Affetta da spina bifida , che i genitori e le persone intorno a lei scambiarono per poliomielite (ne era affetta anche sua sorella minore), fin dall'adolescenza manifestò talento artistico e uno spirito indipendente e passionale, riluttante verso ogni convenzione sociale. A 17 anni rimase vittima di un incidente stradale tra un autobus su cui viaggiava e un tram Ciò la segnerà a vita costringendola a numerose operazioni chirurgiche. Il suo cruccio maggiore fu quello di non aver avuto figli. La sua appassionata (e all'epoca discussa) storia d'amore con Rivera è raccontata in un suo diario. Ebbe - dicono le cronache - numerosi amanti, di ambo i sessi, con nomi che, neanche all'epoca, ...