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L'uomo che amava le donne


da "L'uomo che amava le donne" di François Truffaut


"Proprio il giocare insieme a Ginette mi fece rendere conto che la compagnia delle donne mi era indispensabile.
Se non la  loro compagnia, in ogni caso, la loro vista.
Per me niente è più bello da guardare di una donna che cammina con il vestito o la gonna ondeggianti al ritmo dei passi.
Alcune vanno in fretta verso una meta, forse un appuntamento. Altre, al contrario, passeggiano con aria indolente. Altre ancora sono così belle viste di spalle, che ritardo il momento di arrivare alla loro altezza per non restare deluso.
Per la verità non sono mai deluso perchè quelle belle di dietro e brutte di faccia mi infondono una sensazione di conforto, visto che purtroppo non si possono avere tutte.
Sono migliaia, ogni giorno, a camminare per le strade...Ma chi sono tutte queste donne? Dove vanno? A quale appuntamento?
Se hanno il cuore libero il loro corpi sono disponibili: e mi pare di non avere il diritto di lasciar perdere l'occasione.
La verità è una soltanto. Loro vogliono ciò che voglio io. L'amore. Ogni specie d'amore, quello fisico e quello sentimentale. O più semplicemente la tenerezza disinteressata di chi ha scelto qualcuno per la vita e non bada più a nessuno.
Non è il mio caso. Io mi interesso a tutte."


François Truffaut è il protagonista del doodle Google di oggi, il logo vuole celebrare l'80° anniversario della nascita del regista francese.
Nato a Parigi il 6 febbraio 1932, Truffaut ha dedicato tutta la sua vita al cinema: prima di fare il regista ha scritto di cinema su alcune riviste culturali (Cahiers du cinéma e Arts). Non solo recensioni ma anche saggi veri e propri nella sua bibliografia, in cui ha dimostrato fin da giovanissimo il suo valore anche come teorico del cinema.
Il debutto da regista nel 1954 con il corto "Une visite", poi il primo lungometraggio "I quattrocento colpi" nominato agli Oscar come migliore sceneggiatura, dove ha esplorato a modo suo i temi dell'infanzia e della solitudine. Con "Jules e Jim" si occupò di torbide storie amorose, in "Effetto notte" era anche interprete facendo proprio la parte di un regista. "Fahrenheit 451", del 1966 segna il suo esperimento nel genere della fantascienza.
Morto a soli 52 anni per un male incurabile, Truffaut è considerato uno dei più grandi - se non il più grande - tra i registi francesi, rappresentante della Nouvelle Vague e di un modo di fare cinema unico. Un'unicità sottolineata da Google con il suo logo di oggi, un doodle in triplice versione per entrare nel mondo di Truffaut.

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