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Play with me

Penso alle mie gambe, lunghe e ai miei jeans, sempre troppo attillati e troppo a vita bassa.
Penso ai miei piedi, con lo smalto rosso e alle mie scarpe, sempre troppo alte.
Penso ai miei occhi verdi, da gatta e all'eye-liner, sempre troppo marcato.
Penso a te, l'uomo che si è impadronito di tutti i miei sogni e alla mia voglia di te, sempre troppa.
Penso a me, la tua bambola e ai giochi da fare ancora con te, tutti.

Image by © Günter Blum , Zimmer 13, Die Augen, 1993

Quote of the day
Aldo Busi, tratto da "L'amore trasparente"
‎"A volte penso di essere un sogno che qualcuno si è dimenticato di fare,
il sogno nel cassetto aperto nel momento sbagliato"

Playlist
Lana del Rey - Videogames
http://www.youtube.com/watch?v=cE6wxDqdOV0&ob=av2n
It’s you, it’s you, it’s all for you
Everything I do I tell you all the time
Heaven is a place on earth with you
Tell me all the things you want to do
I heard that you like the bad girls Honey, is that true?

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Silenzio e indifferenza

Ci sono situazioni che ti sfiniscono.  Quando sei innamorata di un uomo che improvvisamente, dopo anni in cui ti ha desiderato in qualsiasi modo, si comporta come se tu non esistessi più, inizi a farti una serie di domande. Ma quella che hai difficoltà a formulare è solitamente quella che il tuo istinto ti suggerisce ed è inevitabilmente quella cui gli eventi daranno ragione.  Non ti ama più, o forse non ti ha mai amata. Sei sempre stata quella a disposizione, quella che realizzava i suoi desideri. Ovunque e in qualunque modo lui volesse. E ora? Potresti girare nuda, che non ti guarderebbe nemmeno. I suoi occhi che ti spogliavano ad ogni occasione sono rivolti altrove.  E se cerchi di incrociare il suo sguardo ti eviterà a priori.  Una tristezza senza fine. La fine di un amore.

Ricordi

E penso ai tuoi occhi, e c'era la consapevolezza di aver perso. C'era la tristezza di doverli chiudere per sempre.  C'era il tuo orgoglio di aver lottato fino all'ultimo.  E poi non c'è stato più nulla.  Ciao papà. Mi manchi. Stephen Littleword La morte lascia un vuoto dentro, come avere un piede al margine di un precipizio e… guardare giu’. Rachmaninoff Prelude in g sharp minor op 32. #12 http://www.youtube.com/watch?v=rrQLecr_tXQ&feature=related

lost in space

Oggi ricorre il cinquantesimo anniversario del primo viaggio compiuto da un uomo nello spazio e per ricordare l’evento, Google ha realizzato un Doodle molto originale. Il Google Doodle ricorda il viaggio compiuto da Yuri Gagarin, che il 12 aprile del 1961 con la navicella Vostok 1 del peso di circa 5 tonnellate ha compiuto il suo viaggio nello spazio effettuando un’orbita ellittica intorno al pianeta, che all’epoca lui descrisse come azzurro e bellissimo. Tra i vari Doodle che negli anni Google ha realizzato per ricordare importanti avvenimenti storici , questo dedicato al primo viaggio compiuto nello spazio, merita di certo un posto di rilievo. In quell’occasione, Yuri Gagarin con la sua navicella viaggiò ad una velocità massima di 27.400 km/h e ancora oggi il suo ricordo è vivo nella memoria delle persone, proprio per essere stato il protagonista di un’avventura senza precedenti. (Thanks to Google for the doodle) Reading of the day Isaac Asimov In ogni secolo gli esseri ...